usati dalle aziende, ma anche a quelli che usiamo a scopo personale per
gestire i nostri dati. Non tutti però sanno l’origine e il significato
di questo termine, che era usato già negli anni Quaranta.
Il
termine software venne infatti utilizzato per la prima volta durante la
seconda guerra mondiale dai tecnici dell’esercito inglese, che erano
chiamati a decrittare i codici della macchina Enigma, usata dalle forze
armate tedesche. I servizi segreti polacchi erano
già riusciti a
decifrarne la meccanica interna, che era chiamate hardware. Ma quando,
dopo il 1941, ad Enigma, che in precedenza funzionava con tre rotori per
mescolare le lettere, venne aggiunto un quarto rotore, si presentò la
necessità per i tecnici inglesi di conoscere non solo la struttura della
macchina, ma anche le posizioni dei rotori della nuova versione di
Enigma. Le istruzioni che spiegavano tutto ciò erano scritte su della
carta che si scioglieva nell’acqua, per far sì che diventassero
facilmente inutilizzabili se fossero state scoperte dai nemici, e
proprio dalla solubilità di queste pagine deriva il termine software,
che letteralmente significa componenti teneri.
Naturalmente nel
corso degli anni il significato del termine software è cambiato e ha
assunto nuove connotazioni, tanto che adesso possiamo parlare di diversi
tipi di software, dal software aziendale
al software di elaborazione grafica, solo per citarne alcuni. Se la
parola software nasce negli anni Quaranta del secolo scorso, quindi,
possiamo però dire che il termine acquisisce il significato attuale solo
qualche anno più tardi, e più precisamente nel 1957, quando lo
statistico statunitense John Wilder Turkey utilizzò il termine software
in un contesto di tipo informatico. Attualmente quando si parla di
software ci si riferisce ad un programma, o ad un insieme di programmi,
che può funzionare su un computer o su un altro apparecchio che abbia
capacità di elaborazione (negli ultimi anni tali apparecchi si sono
moltiplicati, basti pensare agli smartphone e ai navigatori
satellitari), e che permette all’elaboratore stesso di svolgere le
operazioni richieste dall’utente.
I diversi tipi di software possono essere divisi a seconda della loro funzione, dalla comunicazione interna aziendale
al database management system, per esempio, a seconda del tipo di
licenza (in questo senso i software liberi si differenziano dai software
proprietari), dell’interfaccia utente, che può essere testuale o
grafica, del sistema operativo compatibile con essi, a seconda che si
tratti di programmi da installare o portabili e così via. Al giorno
d’oggi la varietà di software è davvero ampia, e comprende diversi tipi
di strumenti, utili per diversi scopi e per diversi settori. Tra gli
strumenti software più conosciuti si possono citare gli antivirus, i
software pensati per la gestione dei dati e quelli usati per la gestione
dei database, i sistemi di archiviazione di file e quelli di
elaborazione grafica. I software gestionali, in particolare, sono
fondamentali per le aziende, poiché permettono di automatizzare tutti i
processi di gestione: esistono infatti software gestionali di
contabilità, per la produzione, per il budgeting, di gestione e analisi
finanziaria e di contabilità.
In conclusione, possiamo dire che
in poco più di mezzo secolo il termine software è entrato di prepotenza
nel nostro vocabolario e in vari settori della nostra vita.
Informazioni sull'Autore
Articolo a cura di Francesca Tessarollo
Prima Posizione Srl
Fonte: Article-Marketing.it
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