domenica 20 marzo 2011

Mentre il nucleare si spegne e contamina, l’eolico tiene acceso il Giappone

L’energia eolica giapponese ha evitato il black out totale sul paese, infatti nonostante quanto affermato dai suoi detrattori, che l’energia eolica non sopravviverebbe ad un terremoto o allo tsunami, l’industria eolica giapponese è ancora perfettamente funzionante e sta contribuendo a tenere le luci accese durante la crisi.
Un’inviata dell’Huffington Post ha intervistato Yoshinori Ueda, portavoce del Comitato Internazionale della Japan Wind Power Association & Japan Wind Energy Association, il quale ha spiegato che non si sono verificati danni in quasi nessun impianto eolico. Anche il semi-offshore di Kamisu, situato a circa 300 chilometri dall’epicentro del sisma, è sopravvissuto.
Ueda ha confermato che la maggior parte delle turbine eoliche giapponesi sono pienamente operative, e anzi, secondo gli ultimi dati pare che ora le aziende elettriche abbiano chiesto ai proprietari dei parchi eolici di intensificare le operazioni, per quanto possibile, al fine di compensare le carenze nella parte Orientale del Paese.
Eurus Energy Japan dice che 174.9 MW di elettricità sono forniti grazie ad otto parchi eolici (64% della capacità totale degli 11 parchi eolici nella parte Orientale del Giappone).
Soltanto tre parchi eolici (Kamaishi 42.9MW, Takinekoshirai 46MW e Satomi 10.02MW) sono fermi a causa del guasto alla rete causato dal terremoto e dallo tsunami. L’aspetto ironico è che le centrali eoliche messe k.o. dallo tsunami non destano nessun allarme per la salute della popolazione.

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