mercoledì 2 marzo 2011

Unicef, l'Italia non passa l'esame Troppi bambini "lasciati ai margini"


Unicef, l'Italia non passa l'esame
Troppi bambini "lasciati ai margini"

Rapporto sulla disugaglianza nei Paesi ricchi. Le nazioni che non fanno abbastanza per le nuove generazioni: Italia, Stati Uniti, Grecia, Belgio, Regno Unito. Al contrario, Danimarca, Finlandia, Irlanda, Paesi Bassi e soprattutto Svizzera sono considerati invece più sensibili. Un danno l'economia dei paesi

di VALERIA PINIROMA - Bambini e adolescenti lasciati ai margini della società. Sono loro gli esclusì dalla rete del benessere. Non succede nel Terzo mondo, ma in Italia e in molti grandi paesi europei, nelle cosiddette nazioni industrializzate. Lo rivela il rapporto dell'Unicef "Bambini e adolescenti ai margini" 1, che classifica, per la prima volta, 24 paesi Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) sulla base dei livelli di disuguaglianza negli ambiti della salute, dell'istruzione e del benessere materiale dell'infanzia.

La classifica.
 Il rapporto compara i ragazzini che si trovano nella parte bassa della piramide della distribuzione, con  quelli che sono invece nella parte centrale e che rappresentano lo standard del paese. Numerose le nazioni che non superano l'esame dell'Unicef e non fanno abbastanza per tutelare questa fascia di popolazione. Italia, Stati Uniti, Grecia, Belgio e Regno Unito, lasciano più indietro i loro minori svantaggiati, rispetto a Stati come Danimarca, Finlandia, Irlanda, Svizzera e Paesi Bassi, considerati invece più sensibili a questa tematica. Si tratta di un danno per migliaia di vite, ma anche per le economie nazionali.

La Svizzera, prima della classe.
 "Mentre imperversano i dibattiti sulle misure di austerità e sui tagli alle spese sociali, il rapporto si concentra sulle centinaia di migliaia di bambini che rischiano di essere lasciati ai margini nei paesi più ricchi del mondo  -  spiega Gordon Alexander, direttore del Centro di ricerca innocenti dell'Unicef - . Questo non deve accadere ". Solo un numero limitato di paesi (Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi e Svizzera) risulta invece ai primi posti nella promozione dell'equità in termini di benessere dell'infanzia. Promossa a pieni voti è la Svizzera, che presenta il livello più contenuto di disuguaglianza, seguita a breve distanza dall'Islanda e dai Paesi Bassi. I divari relativi più elevati si registrano, invece, in Slovacchia, negli Stati Uniti e in Ungheria.

L'Italia, "casa" dei più poveri. Concentrandoci sui dati relativi all'Italia, la situazione più allarmante riguarda la salute dei più piccoli. Il paese è al penultimo posto, seguita solo dall'Ungheria. Inoltre l'Italia è fra i paesi dove è più alto il tasso di povertà relativa fra i bambini. Il dato è il 15,5%. Circa un milione e mezzo di ragazzini vive in famiglie con redditi inferiori alla metà della media nazionale. Inoltre l'Italia ha i livelli di spesa per la famiglia  fra i più contenuti: dedica ai trasferimenti monetari e alle esenzioni fiscali  lo 0,63% del Pil (2007); la Germania il 2,8% e la Francia il 3,7%.

Alimentazione, siamo al 18° posto. Parlando di condizioni abitative, tra i bambini poveri più svantaggiati rispetto agli standard dei loro paesi, ci sono quelli italiani, anche qui al penultimo posto in classifica. Poi c'è l'alimentazione, dei bambini disagiati e il nostro Paese figura al 18° posto su 24. "Nei periodi di difficoltà i  bambini più poveri dovrebbero essere i primi ad essere protetti, non gli ultimi ad essere presi in considerazione - si legge ancora nel rapporto Unicef - un bambino ha un'unica possibilità nella vita di uno sviluppo fisico e mentale positivo. Ed è una responsabilità primaria dei governi proteggere quella possibilità, in tempi di crisi come in tempi di prosperità".

I costi della negligenza. Centinaia di studi effettuati in diversi paesi dell'Ocse hanno dimostrato che tra i costi della negligenza verso bambini e adolescenti svantaggiati figurano una maggiore probabilità di ricevere un'alimentazione inadeguata, risultati scolastici peggiori e stress cronico. Una serie di problemi che, cosa ancora più grave finiscono per compromettere il futuro di molti bambini e dare loro un futuro più buio.

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