sabato 12 marzo 2011

Perché denunciare le violenze su animali

Perché denunciare le violenze su animali

Leggo sul sito dell’Ente nazionale prevenzione animali: “Recenti studi, pubblicati negli Usa e in Spagna, testimoniano che la violenza semina solo violenza, e che esiste una diretta relazione tra i maltrattamenti sugli animali e quelli ai danni del proprio nucleo familiare”. Una relazione della professoressa Camilla Pagani, ricercatrice del Cnr autrice di numerosi pubblicazioni sul tema della violenza domestica e dei comportamenti violenti dei bambini contro gli animali  sottolinea come “i bambini violenti con gli animali possono essere a loro volta dei bambini violati, ciò a significare che all’interno di talune famiglie vige un sistema di coercizione e di sistematica crudeltà che il bambino a sua volta sfoga con chi è più debole di lui. Questi segnali importanti spesso non sono attentamente considerati e talvolta addirittura ignorati. Per questo è opportuno che
vengano denunciati i casi di maltrattamento su animali e che siano considerati come degli importanti segnali di disagio di una problematica a più ampio spettro nell’ambito di una famiglia, nella quale sono a rischio non solo gli animali, ma tutte le componenti più fragili: le donne e i bambini”.
Alcune cifre sostengono tali considerazioni: negli Usa dagli anni 70 ad oggi – da quando il fenomeno è stato indagato – più del 70 per cento delle donne abusate ha segnalato che gli aguzzini in ambito domestico hanno minacciato di ferire i loro animali o lo hanno poi fatto; che più del 30% delle madri maltrattate ha segnalato analoghi comportamenti messi in atto dai loro figli a danno degli animali domestici. Il 50% degli stupratori ha commesso atti di crudeltà verso gli animali da bambino o da adolescente mentre il 30% dei pedofili ha commesso atti di crudeltà verso animali.
“Denunciare il maltrattamento contro gli animali – conclude la ricercatrice -  dunque è un atto di civiltà che non si limita al diritto e al rispetto di tutti gli animali, ma ha il suo effetto anche sull’intero ambito familiare nel quale viva l’affermazione della violenza”.

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