L'agenzia per la sicurezza nucleare del Giappone ha valutato l'incidente al livello 4 su una scala da 0 a 7. Sulla scala internazionale per un evento nucleare, un incidente di livello 4 indica un danno al reattore nucleare «con conseguenze locali». Livello 7, per intenderci, fu nel 1986 quello di Chernobyl (leggi il reportage e guarda le foto).
Il bilancio provvisorio: 1800 morti e 10mila dispersi nella prefettura di Miyagi
Intanto, però, cresce di ora in ora il bilancio provvisorio della tragedia. L'agenzia Kyodo News ha parlato di 1.700 morti (ma altre fonti indicano già 1.800 vittime), mentre circa 10.000 persone risultano disperse nella città portuale di Minamisanriku, nella prefettura di Miyagi (dove si trova la città di Sendai). Sarebbero invece 300mila gli evacuati, compresi gli 80mila residenti nell'area dell'impianto nucleare Fukushima n.1, 3.400 edifici ridotti in macerie, 5,57 milioni di famiglie rimaste senza corrente elettrica e un milione senza acqua.
A Tokyo, secondo stime della polizia locale, almeno 120.000 persone non hanno potuto fare ritorno a casa nella notte di venerdì, a causa del blocco totale delle linee ferroviarie e degli ingorghi nelle strade.Il primo ministro giapponese Naoto Kan ha parlato di «un disastro nazionale senza precedenti» invitando la popolazione a «stare traquilla e seguire le indicazioni che vengono date. Siamo consapevoli che ce la faremo anche questa volta. Bisogna mantenere la calma e seguire le indicazioni che vengono diffuse dai mass media». In mattinata l'esercito aveva rinvenuto 300-400 corpi sulla città costiera di Rikuzentakata. Mentre sono 210.000 le persone evacuate a titolo precauzionale intorno alle due centrali nucleari di Fukushima Daichi e Fukushima Daini (site a meno di 12 chilometri l'una dall'altra).
Non si arresta intanto la serie di scosse di assestamento. Dopo quella devastante di venerdì (di magnitudo 8,9), nell'ultima ora se ne sono registrate almeno tre: la prima di 6,6 gradi della scala Richter, la seconda di 6 e l'ultima di 4,8. Tutte sono localizzate in mare a largo della costa orientale. Finora non è stato però diramato alcun allarme tsunami.
Allarme radioattività
ll paese deve anche fare i conti con l'emergenza radioattività. Nel pomeriggio (alle 7.30 di mattina in Italia) si è verificata un'esplosione nella centrale nucleare di ukushima della Tokyo Electric Power, il cui impianto di raffreddamento era rimasto danneggiato e dove il livello di radioattività era cresciuto in modo allarmante. Quattro feriti tragli operai, mentre almeno tre persone sono state contaminate. Sono state scelte a caso per essere esaminate tra 90 pazienti di un ospedale nella città di Futaba-machi a circa 5 km dalla centrale nucleare di Fukushima Daichi. La compagnia che possiede l'impianto ha dichiarato il guscio del reattore non ha subito danni e che le radiazioni nella zona sono in diminuzione. L'Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare e industriale considera «improbabile» che il guscio del reattore sia gravemente danneggiato, ma possibile che il nucleo si sia fuso, il che sarebbe confermato dalla presenza di cesio radioattivo nei paraggi. Secondo l'agenzia Kyodo, la radioattività che una persona accumula in un'ora vicino al reattore è pari al limite accettato per un intero anno.
Tentativo di depressurizzazione riusciti
Secondo l'emittente Nhk il tetto e le pareti dell'edificio che ospitava il reattore sono crollati. L'Agenzia nazionale sulla sicurezza nucleare ha tuttavia indicato che sono «improbabili» gravi danni al reattore 1 della centrale di Fukushima - a circa 250 km a nord-est di Tokyo, un'area urbana di 30 milioni di persone - di Fukushima. Secondo quanto ha scritto su Twitter nel primo pomeriggio ora italian Noriyuki Shikata, capo della comunicazione dell'ufficio del primo ministro del Giappone, i tentativi di depressurizzare il modulo di contenimento del reattore 1 a Fukshima hanno avuto successo. A breve, ha aggiunto, saranno prese misure aggiuntive, come l'utilizzo di acqua di mare e acido borico.
Secondo l'Agenzia l'incidente alla centrale di Fukushima è meno grave sia di quello negli Usa di "Three Mile Island" del 1979 e di quello del 1986 a Chernobyl in Ucraina. Nella scala da 1 a 7 dell'International nuclear and radiological event scale (Ines), Fukushima si colloca a livello 4, "Three Mile Island" e di categoria 5 mentre Chernobyl, l'incidente più grave, raggiunge quota 7,
L'esplosione nella centrale
L'emittente pubblica Nhk ha riferito che l'esplosione è stata avvertita alle 3,30 del pomeriggio (le 7,30 in Italia), ha mostrato le immagini del fumo che si leva dall'impianto, segnalando che è andata distrutta la cupola che accoglie il reattore. I canali televisivi hanno avvertito i residenti della zona di rimanere al chiuso, spegnere i condizionatori d'aria e non bere l'acqua del rubinetto. Alle persone che sono all'esterno è stato consigliato di non lasciare esposta la pelle e coprirsi la faccia con maschere ed asciugamani bagnati. I quattro feriti sono stati portati in un ospedale della zona. L'esplosione è avvenuta poco dopo che i responsabili dell'impianto nucleare avevano annunciato di esser riusciti a ridurre la pressione nel reattore.
Raggio di evacuazione elevato a 20 chilometri
«Il raggio di evacuazione è stato alzato da 10 a 20 chilometri in seguito all'esplosione al reattore numero 1 dell'impianto di Fukushima che è avvenuta intorno alle 16 ora locale». Lo ha detto al telefono da Tokio l'esperto di fisica nucleareAlberto Mengoni. «Il raggio di evacuazione è stato disteso a 20 chilometri perchè c'è stata una fuoriuscita di radioattività. Non si sa ancora la quantità del rilascio di radioattività. In tutta la zona è stato consigliato di osservare le norme base per quanto riguarda il contagio radioattivo. I reattori che hanno problemi sono due nell'impianto di Fukushima 1 e uno nell'impianto di Fukushima 2 e si sta intervenendo. La situazione è in evoluzione: per il momento si sa che c'è stato un rilascio di radioattività ma non si sa il livello. In ogni caso stanno intervenendo sui diversi reattori: si pensava la situazione fosse sotto controllo, ma poi il primo reattore ha avuto problemi.. è tutto in evoluzione» ha detto a Radio 24 (ascolta l'audio).
Cinque italiani in zona
A Fukushima, «in questo momento, ci sono ancora cinque italiani». È quanto risultava questa mattina all'ambasciatore d'Italia a Tokyo, Vincenzo Petrone, che però - ai microfoni di Sky Tg24 ha precisato di «dubitare che i connazionali siano nel raggio di 10 chilometri dall' impianto». Petrone ha confermato che la polizia giapponese garantisce che né tra i deceduti né tra i feriti ci sono stranieri, pertanto neanche nostri connazionali. «Tuttavia - ha osservato Petrone - ci sono alcune centinaia di dispersi per i quali, per definizione, non si può sapere di che nazionalità siano. «Siamo in contatto praticamente con tutti gli italiani, ha spiegato il diplomatico. In questo momento ce ne mancano solamente 17 che stanno nell'area più pericolosa, quella di Miyagi. Però non possiamo ancora essere certi che i 17 siano lì, potrebbero essere già andati via. Quello che è certo che non possono non aver ricevuto le email che gli abbiamo mandato. Non ci hanno risposto, questo - ha sottolineato - è il punto».
In un'ora radiazioni pari a un anno
L'esplosione è stata accompagnata da un innalzamento netto dei livelli di radioattività. Nell'area circostante alla centrale, il livello di radioattivià s'è alzato a 1.015 microsievert (il siervert è un'unità di misura dei danni provocati dall'esposizione radioattiva, ndr.) per ora. Un individuo in condizioni normali è esposto a 0,05 microsievert l'ora. Secondo gli esperti, si tratta di livelli di radioattività per ora pari a quelli che vengono assorbiti da un individuo in condizioni normali in un anno. Ben oltre i livelli di tolleranza umana.
Allarme rosso tsunami scende a quattro prefetture
L'Agenzia meteorologica giapponese (Jma) ha abbassato l'allarme tsunami per le coste dell'arcipelago: secondo l'ultimo bollettino, diramato nel primo pomeriggio, sono scese a quattro le prefetture a rischio massimo di tsunami, con onde anomale potenzialmente oltre i tre metri di altezza. Le aree dove vige ancora l'allarme rosso sono quelle nord-orientali già colpite duramente dagli tsunami di ieri, seguiti al potente sisma di 8,9 gradi Richter: le prefetture di Iwate, Miyagi e Fukushima, e il tratto costiero della prefettura di Aomori.
La maggior parte delle zone del paese, compresa la baia della capitale Tokyo, presenta adesso l'allarme di colore giallo, corrispondente al pericolo di onde alte fino a mezzo metro.
Il bilancio e le operazioni di soccorso
Proseguono intanto le operazioni di soccorso nelle zone nord-orientali del paese, lepiù colpite da sisma e tsunami: il governo ha dispiegato circa 50mila soldati e soccorritori, con 190 aerei e decine di navi. Oggi sono attese nel paese anche squadre di soccorso inviate da Nuova Zelanda, Corea del Sud e Stati Uniti.