martedì 8 marzo 2011

L’uomo che urla ai televisori


L’uomo che urla ai televisori
Due eventi folli sono accaduti nella notte fra il 25 e il 26 gennaio.Il primo è il trafugamento assurdo e inspiegabile  del corpo di Mike Bongiorno. Il secondo è l’improvvisa e violenta scenata del  presidente del Consiglio Berlusconi nella trasmissione L’Infedele, condotta da Gad Lerner. Sappiamo che ha detto al conduttore televisivo“disgustoso”, “spregevole”, “turpe”, “ripugnante”.

Al momento sappiamo poco del trafugamento offensivo del corpo di Mike. Sappiamo molto, invece, delle urla altrettanto offensive  di Berlusconi. Sappiamo che si comporta  come coloro che, in preda a furore, lanciano oggetti contro il televisore di casa. Ordina a Iva Zanicchi, che è tra gli ospiti del programma, di alzarsi e andare via subito, con ostentata indignazione, seguendo il codice  militare Santanchè. Va osservato che la Zanicchi è restata al suo posto. Ma una volta sorto il sole su simili macerie, è rimasto il faticoso lavoro dei vaticanisti per  interpretare il discorso di mons. Bagnasco  sullo stato di questa stessa Italia.

Profittando del vuoto, la signora Marcegaglia ci ha informati che da sei mesi il governo non esiste e non si muove. Ma la certificazione della Marcegaglia, anche se  imprecisa per difetto, è un po’ come il gesto coraggioso di Iva Zanicchi, non sarà la rivolta  ma è già un minimo di  indipendenza. La conclusione allarma: è ferma la Chiesa, che non sa neppure dare un giudizio chiaro e netto su ciò che un tempo, almeno per i preti e i benpensanti si chiamava “scandalo” e che per la legge è ancora reato. È ferma  l’impresa, come dicono, lo stesso giorno il presidente della Repubblica e il presidente della  Confindustria. È fermo il Parlamento dove, al massimo, puoi approvare la missione militare in Afghanistan.

Sono freneticamente attivi soltanto Sacconi, che vede dappertutto il fantasma di Craxi; laSantanchè, che si sente la Luisa Ferida del momento, e Calderoli,  che ogni giorno, di buon mattino, col passo del montanaro, va al mercato del Federalismo per vedere se qualcuno compra. Dopo tutto ci chiedono poco: fare finta che Berlusconi non sia una persona con seri disturbi  mentali.

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