Uno dei danni più gravi che questo governo sta procurando al nostro Paese riguarda il prestigio della Chiesa. Berlusconi, convinto com’è che tutto e tutti hanno un prezzo, mette su un piatto della bilancia il mercimonio sessuale, le bestemmie in diretta tv, il suo laico divorzio, e sull’altro piatto la svalutazione della scuola pubblica e l’esenzione fiscale per lo Stato del Vaticano. Il nostro Presidente del Consiglio si dimentica che la casa di San Pietro nasce sul sacrificio di Cristo, inchiodato alla croce per la radicalità dei suoi principi. Le porcherie, spesso criminali, di Marcinkus e della sua banca, la sistemazione della tomba del capo della banda della Magliana tra i beati cristiani all’interno della chiesa di Sant’Apollinare, a Roma, sono scivoloni provocati da precise circostanze storiche, e non autorizzano Berlusconi a credere che con il Vaticano tutto è trattabile. Egli non si rende conto che le lezioni di Gesù non sono negoziabili. Un atteggiamento così cinico e affaristico offende tutti gli italiani, cattolici e non.
La Chiesa cattolica, per definizione, non svende i suoi principi e non si allea con chi segue gli stessi dettami degli accusatori di Cristo, condannato a morte da un potere corrotto. Il Cavaliere chiama “libera” la scuola privata, come dire che quella statale è costrittiva, non indipendente, cattiva maestra.
Sappia che la scuola pubblica è più cristiana di quella cattolica, proprio perché si ispira alla cultura reale degli italiani e non al catechismo. È meno fasulla e propagandistica. Il Vaticano ha tutto l’interesse a difenderla. E si è affrettato a farlo dopo l’infelice uscita del Premier. Dalla demonizzazione della scuola di Stato ha tutto da perdere.
La Chiesa cattolica, per definizione, non svende i suoi principi e non si allea con chi segue gli stessi dettami degli accusatori di Cristo, condannato a morte da un potere corrotto. Il Cavaliere chiama “libera” la scuola privata, come dire che quella statale è costrittiva, non indipendente, cattiva maestra.
Sappia che la scuola pubblica è più cristiana di quella cattolica, proprio perché si ispira alla cultura reale degli italiani e non al catechismo. È meno fasulla e propagandistica. Il Vaticano ha tutto l’interesse a difenderla. E si è affrettato a farlo dopo l’infelice uscita del Premier. Dalla demonizzazione della scuola di Stato ha tutto da perdere.
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