giovedì 17 marzo 2011

Aumentano le radiazioni in Giappone, l'Italia che fa?

Una nuova scossa di magnitudo 5.8 si è appena registrata con epicentro a nord di Tokyo, creando ancora panico tra gli abitanti della zona e dell'intero paese.
Intanto la Tecpo, società elettrica che gestisce gli impianti, comunica che le radiazioni sono aumentate a causa della pressione esercitata sul reattore 3 della centrale 1 di Fukushima.
Mentre qualche giorno fa si pensava ad un problema risolvibile e di poca consistenza, quello della centrale nucleare nipponica, potrebbe rivelarsi un pericolo ancora più grave di quanto il governo di Tokyo aveva fino adesso sminuito e sostenuto di avere sotto controllo.
Il paragone che è stato fatto in questi giorni è impressionante: cioè quello tra la centrale diFukushima e  Chernobyl; esistono infatti molte affinità tra questi due casi, anzi, quello della centrale giapponese se sfugge di mano alle autorità potrebbe rivelarsi ancora più dannoso di quello della ex-centrale russa.
Nel 1986, l'esplosione di un reattore della centrale di Chernobyl creò l'apocalisse in Ucraina e nell'Europa, per decenni gli effetti delle radiazioni influirono in modo impressionante su flora e fauna delle zone limitrofe allo scoppio della centrale.
Il caso nipponico non è ancora grave quanto quello verificatosi in Ucraina 25 anni fa, ma potrebbe eguagliarlo e addirittura superarlo in quanto i reattori a rischio collasso sono ben sei.
E' chiaro dunque che anche in questo caso, gli effetti potrebbero essere devastanti.



La natura si è mostrata ancora una volta imprevedibile e incontrollabile, anche la più grande efficienza giapponese si è dovuta sottomettere alla potenza del terremoto e alla violenza dell'inondazione.
La centrale di Fukushima, considerata una delle più sicure dell'isola giapponese non si è mostrata tale, e rischia di mettere a repentaglio la salute dell'intera popolazione giapponese.
A fronte di questi drammatici avvenimenti i governi mondiali mostrano le proprie perplessità sull'uso dell'energia nucleare, spesso ritirando le proprie proposte e talvolta fermando centrali già attive sul suolo del proprio paese; un ripensamento generale dunque, dettato dal buon senso e dalla sensibilità provata sulla base di questi drammatici avvenimenti.
Tutti, tranne l'Italia, che continua imperterrita nella sua strada, favorevole al nucleare.
Il governo italiano in questi giorni ribadisce che non bisogna decidere sull'onda dell'emotività, e che il progetto del nucleare deve essere portato avanti.
Niente di meglio per prendere in giro i cittadini, gli stessi, che già nel 1987 votarono un referendum contro questo tipo di energia.
Veronesi afferma infatti che "Noi abbiamo il vantaggio di ripartire da zero e di poter fare scelte libere da vincoli e siamo quindi nelle condizioni migliori per decidere con coscienza, prudenza, intelligenza, e senza fretta".
Invece la fretta c'è eccome, non possiamo discutere in eterno sulla questione nucleare, quanto invece portare avanti progetti che finanzino le energie alternative/rinnovabili, che un certoBarack Obama promuove da tempo.
Anche Bossi, favorevole, afferma che ogni regione ha il diritto di decidere se costruire sul proprio suolo le centrali, peccato che, ad ora nessuno le voglia; infatti dopo gli avvenimenti giapponesi anche le uniche regioni "favorevoli" (Campania e Lombardia) sembrano fare retromarcia.
Si fermerà il governo di fronte all'indisponibilità delle regioni? mah.
Fatto sta che il 12 giugno gli italiani saranno chiamati a decidere sul proprio futuro, se fermare o no l'iniziativa del governo Berlusconi sulle centrali nucleari, sperando che i fatti nipponici abbiano un po' messo in guardia la popolazione sui rischi che potrebbero correre avendo centrali attive nel proprio paese.


E tu come la pensi sulla questione nucleare? sei favorevole o no?
Lascia un commento e spiega perchè sei favorevole/contrario

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