lunedì 11 aprile 2011

Plasma (prima parte)

Il plasma è un gas altamente ionizzato costituito da particelle cariche sia positive sia negative, ma globalmente neutro. Le particelle cariche interagiscono tramite i campi elettrostatici prodotti da ciascuna di esse. In natura il plasma si trova negli spazi interstellari, nelle nebulose e negli astri. Questo quarto stato della materia, in cui gli elettroni sono strappati agli atomi, lasciando ioni di carica positiva, forma più del 99 per cento della materia conosciuta, mentre sulla terra la presenza del plasma è rara con l’eccezione dei fulmini, delle aurore boreali e delle fiamme. Le cariche elettriche libere rendono il plasma sia un buon conduttore di elettricità che risponde ai campi elettromagnetici. [1]
In un suggestivo articolo, “Di luce e di tenebra”, pubblicato su "X Times", Federico Bellini aggiunge: “Attorno agli '60 del XX secolo, il premio Nobel per la Fisica, Hannes Afven, teorizzò la cosmologia del plasma. Esperto nel campo della magnetodinamica, Afven sostenne che i campi magnetici hanno avuto ed hanno un ruolo fondamentale nella composizione delle strutture cosmiche. Fu lui a dimostrare che la Via Lattea aveva un campo magnetico che non era la semplice somma di quelli stellari ed ipotizzò che tale campo magnetico galattico fosse dovuto ai moti del plasma interstellare. […] Gli elettroni del plasma sono liberi di spostarsi sotto l’influsso di una tensione applicata o di un campo magnetico, generando con il loro spostamento una corrente elettricA. Questo significa che il plasma ha come proprietà principale quella di trasportare l’energia elettrica, formando filamenti di energia che seguono le linee dei campi magnetici: infatti nel cosmo questi filamenti si trovano ovunque.”
Non è questa la sede per precisare aspetti fisici molto complessi: interessa, però, soffermasi sulla possibilità, come ritiene Bellini, che esistano forme di vita basate sul plasma. Il plasma potrebbe essere un “brodo” in cui nascono e crescono creature senzienti, definite in una frangia ufologica "Lux". [2] I Lux sarebbero delle entità formate della stessa sostanza delle stelle, in grado di muoversi nei meandri del cosmo e di entrare in contatto con gli altri esseri viventi, da cui suggere energia vitale. Dacché i Lux si accorsero che l’energia dell’universo non avrebbe potuto sostentarli per sempre, hanno cominciato a diffondersi nel cosmo per vampirizzare altri esseri, tra cui gli uomini, dotati di un’energia inesauribile, perché di origine divina. [3]

Lo scenario qui descritto ricorda un po’ i Voladores, le creature vampiresche che, stando a don Juan, mentore dell’antropologo Carlos Castaneda, si nutriscono dell’energia umana. Gli sciamani toltechi scoprirono la presenza di esseri oscuri posti direttamente sullo sfondo del campo energetico umano e per questo difficilmente individuabili. Imedicine men videro che questi esseri tenebrosi si cibavano dello splendore collegato alla consapevolezza di ogni individuo, riducendone sempre di più la patina radiosa. Le entità tetre sono particolari esseri inorganici, coscienti e molto evoluti e, poiché si muovono saltellando o volando come spaventose ombre vampiresche, furono chiamate Voladores, ovvero quelli che volano.

Ci hanno tolto tutta l’energia, ma ci hanno lasciato proprio quella che ruota intorno all’ego! Proprio facendo leva sul nostro egocentrismo, i Voladores creano fiammate di consapevolezza che poi voracemente consumano. I predatori alimentano l’avidità, il desiderio smodato, la codardia, l’aggressività, l’importanza personale, la violenza, le emozioni forti, tutti gli eccessi, l’autocompiacimento, ma anche l’autocommiserazione. Le fiamme energetiche generate da queste qualità “disarmoniche” sono il loro cibo prediletto. I Voladores non amano, invece, la qualità vibrazionale della coscienza, dell’amore puro, dell’armonia, dell’equilibrio, della pace, della sobrietà…

[1] Il plasma fu identificato da Sir William Crookes nel 1879 e chiamato "plasma" da Irving Langmuir nel 1928.

[2] Il termine Lux, per quanto mi consta, è stato coniato da Corrado Malanga e, sebbene sia il singolare della parola latina che significa “luce”, essendo invalso tale uso, lo adopero anche per il plurale, invece di “Luces”.

[3] Il discorso sul Lux abbraccia anche altri àmbiti, quali la storia delle religioni, l’origine del genere umano, la genetica etc., ma qui circoscrivo l’indagine alla natura delle entità plasmatiche per non introdurre troppiexcursus. E’ comunque degna di approfondimento la disamina compiuta da Federico Bellini a proposito della genesi umana. Egli ritiene che l'umanità sia stata creata da una stirpe aliena.

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