Inizialmente disponibile nel solo colore rosso ed utilizzato principalmente come indicatore nei circuiti elettronici, i primi diodi LED vennero in seguito sviluppati anche con emissione di luce gialla e verde, anche
grazie all'integrazione di due differenti diodi. Solo negli anni ‘90 si è riusciti a realizzare dei LED a luce blu, grazie alla combinazione di tre LED di colore diverso attraverso i quali è stato possibile generare qualsiasi colore. Il colore della radiazione emessa viene determinato dalla distanza, misurata in energia, tra i livelli energetici di elettroni e lacune, mentre la frequenza dipende dal valore della banda di ciascun semiconduttore.Grazie all'introduzione di questi nuovi LED di colore e frequenza diversa, che producono tensioni considerevoli, si è reso possibile anche l'applicazione per i sistemi di ricezione di impulsi luminosi, diventando, di fatto, la base di sviluppo di molti prodotti industriali fra i quali possiamo ricordare i sensori di colore, i sensori tattili, i ricetrasmettitori o i sensori a distanza.
La tecnologia LED è inoltre particolarmente interessante per le sue caratteristiche di elevata efficienza luminosa e di affidabilità. In particolare, lo sviluppo nell'evoluzione dei materiali è stata la chiave per l’ottenimento di sorgenti luminose aventi tutte le prerogative per la sostituzione di quelle fino ad oggi utilizzate. I LED sono stati utilizzati, nella loro forma più piccola, nei cellulari per illuminazione dei piccoli tasti, ma anche nelle autovetture e nei ciclomotori di più recente produzione, nei quali sono stati sfruttati per le luci di posizione o di stop, come sostituti delle tradizionali lampade a filamento.
I LED vengono sempre più utilizzati anche in ambito illuminotecnico. Ad esempio, nell'illuminazione domestica, anche in questo caso come sostituto di lampade ad incandescenza, alogene e fluorescenti , ovvero di tutte quelle lampadine considerate e denominate, fin dalla loro introduzione “ad efficienza energetica”. Studi recenti hanno rilevato come l'efficienza luminosa, ovvero il rapporto esistente fra la quantità di luce e il consumo prodotto ed espresso in watt, è stato calcolato in un rapporto di circa 3 a 1. Infatti per giudicare una buona illuminazione risulta fondamentale avere come dato di riferimento il quantitativo di luce emessa (espresso in lumen). In quasi tutti i modelli LED di ultima generazione usati in ambito professionale questo dato si attesta intorno ai 120 lm (benché nei modelli di fascia più bassa, per usi non professionali e quindi più economici, raggiunge unicamente i 20 lumen).
Ma per riuscire a capire al meglio la notevole importanza dell’introduzione dei LED sul mercato delle nuove tecnologie, non possiamo non fare un raffronto fra le classiche lampadine a filamento e questi nuovi diodi luminosi. L'efficienza luminosa di un LED è pari a circa 40-60 lm/W, quella di una lampadina ad incandescenza è di circa 20 lm/W, quella di una lampadina alogena 25 lm/W e quella di una fluorescente di tipo lineare si attesta sui 104 lm/W.
Per questo motivo, preso atto del notevole risparmio energetico ottenuto dallo sfruttamento di questa nuova tecnologia applicata soprattutto all'illuminazione, la stessa Comunità Europea ha previsto, a partire dal 1 settembre 2009, il divieto di vendita delle lampadine ad incandescenza in tutti paesi della comunità. Dal punto di vista illuminotecnico i principali vantaggi dell’utilizzo della nuova tecnologia LED sono:
- durata di funzionamento (possono arrivare anche a 50.000 ore);
- rendimento elevato;
- facilità e flessibilità di installazione;
- luce emessa totalmente pulita per l’assenza di componenti infrarossi ed ultravioletti;
- assenza di costi di manutenzione.
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